Al via da gennaio all’Università di Udine il progetto sperimentale di lavoro agile
Nell’ ambito della normativa che promuove azione di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nella pubblica amministrazione
Prende avvio all’Università di Udine il progetto sperimentale di lavoro agile Unismart, che consente ad alcuni dipendenti dell’Ateneo di svolgere la propria attività lavorativa in modalità meno vincolata dal punto di vista degli orari e dei tempi di lavoro, focalizzandola sul conseguimento degli obiettivi. Il progetto di “smart working” è stato sviluppato nell’ambito della legge 124/2015 di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche e, in particolare, dell’articolo 14 dedicato alla promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nella pubblica amministrazione.
Il progetto parte con una sperimentazione di un anno per 20 posizioni di lavoro agile per il personale tecnico amministrativo e dirigente. I dipendenti che ne usufruiscono, individuati in base a particolari situazioni legate alla salute, a esigenze di cura nei confronti di familiari e alla distanza dal luogo di lavoro, possono lavorare per almeno 4 giornate al mese, o più in caso di particolari necessità, in luoghi diversi dalla sede di lavoro abituale in Ateneo. Il rapporto di lavoro rimane invariato dal punto di vista economico e giuridico e i dipendenti non subiscono penalizzazioni ai fini del riconoscimento della professionalità e della progressione di carriera.
Al bando, emanato lo scorso ottobre, hanno partecipato 23 dipendenti. Il progetto diverrà operativo a partire da gennaio 2020 per le 20 persone selezionate. Nel prossimo triennio, il progetto sarà ampliato nel numero di postazioni di lavoro agile, come previsto dalla normativa vigente.
«L’obiettivo del progetto – spiega il rettore, Roberto Pinton – è introdurre soluzioni organizzative che favoriscano lo sviluppo di una cultura gestionale orientata al risultato e, al tempo stesso, mirata a un aumento della produttività. Il progetto, con l’introduzione di nuove tecnologie e reti di comunicazione, è finalizzato anche a realizzare economie di gestione, potenziando al contempo le misure di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e promuovendo la mobilità sostenibile tramite la riduzione degli spostamenti casa-lavoro-casa, nell’ottica di una politica ambientale sensibile alla riduzione del traffico urbano».
«Il lavoro agile rappresenta una concreta azione positiva volta al benessere dei lavoratori e delle lavoratrici – dice la delegata alle Pari opportunità e presidente del Cug dell’ateneo, Valeria Filì – venendo incontro alle esigenze dei genitori con figli piccoli, di chi si occupa di anziani o disabili, nonché degli stessi lavoratori in età più avanzata che non possono ancora andare in pensione. Per ora è una sperimentazione, ma sono convinta che porterà ottimi frutti e ulteriori sviluppi, grazie alla illuminata regia dei vertici dell’ateneo e della direzione Risorse umane».