45 anni dal terremoto del Friuli: ritrovare il senso della ricostruzione

Il messaggio del Rettore Roberto Pinton

6 maggio 1976. Un violento terremoto rade al suolo diversi paesi del Friuli. La situazione è drammatica ma il popolo friulano prende alcune decisioni che porteranno a una ricostruzione straordinaria, unica nella storia d’Italia. “Prima le imprese, poi le famiglie, quindi le chiese” Questa fu la strategia della ricostruzione. Una linea forte, contraria al pietismo o alla facile retorica. E la prima “fabbrica” chiesta fu l’Università. L’Università del Friuli.

La volontà di scommettere sul proprio futuro partendo dall'alta formazione, dalla conoscenza, dai giovani fu messa nera su bianco da 125 mila firme, molte delle quali raccolte nelle tendopoli, che hanno reso possibile per una proposta di legge di iniziativa popolare per chiedere la nascita di un'università in Friuli. L'attività accademica dell'Università di Udine iniziò il primo novembre 1978 e l'istituzione dell'università del Friuli fu voluta, unica nel panorama italiano, per volontà popolare. Sono trascorsi 45 anni. Anni di rinascita, in cui il Friuli è cresciuto e ha dimostrato di aver saputo portare avanti il messaggio di rinascita emerso dal dramma del 1976. il terremoto fu molla per una diffusa assunzione di responsabilità.

“La ricostruzione dalle macerie del terremoto – sottolinea il rettore Roberto Pinton - non è stata solo una grande ricostruzione fisica del patrimonio edilizio, dei luoghi, dei paesi e del tessuto territoriale, ma è stata una grande opportunità di sviluppo del Friuli. È stata anche la ricostruzione che ha visto il riscatto di un ‘popolo’ che si è fatto protagonista in prima persona, prendendo in mano il proprio futuro. Il nostro Ateneo – continua Pinton– è parte dell’eredità di questa terra dopo il terremoto. Un’università che incorpora i valori del Friuli e che in questi anni ha voluto restituire alla sua terra quanto da essa ha ricevuto, trasferendo, ai più alti livelli, conoscenze e competenze. Solo per citare un esempio, nel settore della prevenzione dai rischi naturali, l’ateneo ha visto il riconoscimento di una Cattedra Unesco come centro di eccellenza mondiale nel settore della sicurezza intersettoriale per la riduzione dei rischi di disastro e la resilienza e l’Unesco ha adottato una metodologia messa a punto dal team di ricercatori della Cattedra come linea guida per amministratori e decisori dei diversi Paesi, così da fornire uno strumento utile per definire strategie di miglioramento della sicurezza degli edifici scolastici in chiave multi rischio. Il mio augurio per questo importante anniversario per il Friuli e per la nostra Università – conclude il rettore - è che il senso della ricostruzione possa coincidere con la fine di una fase complessa e dolorosa come quella che stiamo attraversando da oltre un anno, forti dell’esperienza maturata e con il giusto entusiasmo per intraprendere il nuovo percorso”.

 

 

 

           

Condividi

Stampa

Sullo stesso tema